In casa c’era musica, sempre. Mio padre Phidias era tra i fondatori della Discoteca RAI, che non è un posto dove si balla ma dove si conservano dischi dagli anni dell’EIAR, nella quale ho anche lavorato come archivista dal 1987 al 1997.

Nei primi anni 80, in piena esplosione NEW WAVE, in casa c’erano synth analogici, pianoforte, e tanti altri strumenti grazie ad un fratello musicista tastierista di un gruppo romano di rock demenziale (i Konato) con i quali collaboravo saltuariamente.

In quel periodo nascono le prime sperimentazioni, cercando di usare i Kork MS20 e il sequencer SQ10 in modi alternativi, registrando suoni e rumori durante i miei primi viaggi europei.

Nel 1981 ascoltavo Kraftwerk, Telex, DEVO, YMO, Ultravox, i primissimi Depeche Mode, vinili che hanno lasciato tracce indelebili nei miei gusti e passioni. Dividevo i dischi in “quelli con la chitarra” e quelli “senza”. Preferivo i senza.

Macello Rock, Mattatoio di Roma, primi anni 80. Io sono quello che scende a sinistra.

In quel periodo entrai come secondo tastierista in quel che restava dei Konato, ribattezzandoci BuBuSex e pubblicando qualche EP, negli anni in cui nascevano gruppi come Avion Travel, Diaframma, Litfiba, Denovo e tantissimi altri con i quali dividevamo spesso palchi estivi e di rassegne “rock”. Eravamo un gruppo atipico (7 elementi!) e spesso dopo le prove rimanevamo solo in 2, i due tastieristi (Sergio De Vito, ed io) affiancati saltuariamente dalla cantante Luisa Mann, dando vita a numerosi tape col nome di MySex, in omaggio all’omonima canzone degli Ultravox.

Poi un giorno, in un concerto romano, decidemmo di aprire la serata solo in 3, per due brani, e mi resi conto che era il suono che volevo: 100% elettronico, un REVOX con le basi e il timecode, e la cantante. Pensavo ai Yazoo, anche se non pensavo che per sottrazione alla fine, negli anni, rimasi a suonare da solo. E così nacque TONK.

Dal 1987, col primo computer (un Atari ST) e il primo campionatore (Casio FZ1) ricominciano gli esperimenti, il parco strumenti si affolla di DrumMachines, multieffetti, un buon Mixer, e un Tascam 4 piste.

Nascono centinaia di brani, strumentali e non, che restano chiusi in un cassetto per più di 20 anni. La Musica l’ascoltavo, ma la testa era su altri progetti e cose.

Dopo il 2014 …. (continua)